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Castel Nuovo rappresenta la più importante fabbrica civile della città angioina e aragonese. La sua fondazione, che risale al 1279, si deve a Carlo I d’Angiò e sorge sul luogo di una chiesa francescana chiamata Santa Maria ad Palatium che fu demolita per costruire il castello. Dell’edificio angioino non rimane oggi nulla, ad eccezione della Cappella Palatina; infatti, con l’arrivo di Alfonso I il Magnanimo, il Castello fu completamente ricostruito nel 1443. Per la ricostruzione il re aragonese chiamò sia maestranze locali che artisti catalani e toscani, tra i quali spicca il nome dell’architetto Guillermo Segrera di Majorca.Nel corso dei secoli Castel Nuovo fu oggetto di ulteriori trasformazioni fino ad assumere l’attuale aspetto in seguito al restauro del 1940 circa, così come appare nella famosa Tavola Strozzi (vedi foto) del XV secolo.
La pianta del castello è trapezoidale con cinque torri rivestite in piperno, tranne quella detta dell’Oro (in quanto in essa veniva custodito il tesoro reale) che presenta la struttura in tufo. Di particolare interesse è l’arco di trionfo di ingresso al castello, opera fondamentale per la storia della scultura del XV secolo nell’Italia meridionale. Esso, eretto tra il 1453 ed il 1468 per celebrare l’ingresso trionfale a Napoli di Alfonso I il Magnanimo, è opera di una schiera di artisti di varia provenienza, tra cui il dalmata Francesco Laurana, il milanese Pietro de Martino, il romano Pietro Taccone ed il lombardo Domenico Gaggini.Il cortile interno è stato più volte rimaneggiato nel corso dei secoli: infatti, i lati nord ed ovest risalgono al XVIII secolo, quello sud databile al XVI secolo, conserva un portico ad archi a sesto ribassato su pilastri ottagonali del XV secolo.Sul lato est si trova la Cappella Palatina, unica parte superstite della reggia angiona. La sua facciata è stretta tra due torrioncini mentre il portale (di età aragonese) è di marmo ed evidenzia rilievi sull’architrave e nella lunetta.Di rilevante importanza è poi la Sala dei Baroni così chiamata perché nel 1496 in essa furono arrestati i nobili che l’anno precedente avevano congiurato contro il re Ferrante I d’Aragona. Capolavoro del Segrera, è coperta da una volta costolonata che forma un disegno a stella, e aperta alla sommità da un oculo. La decorazione interna è andata putroppo perduta in un incendio del 1919. Oggi in essa si riunisce il Consiglio Comunale.Al primo e al secondo piano del castello troviamo il Museo Civico dove sono esposte opere (dipinti, sculture e arredi liturgici), prevalentemente di committenza religiosa dei secoli XV, XVI, XVII, XVIII, provenienti da chiese e enti soppressi.
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