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Un particolare weekend nella storia per rivivere Napoli con due iniziative targate NarteA: Sabato 14 Maggio 2016 (ore 18:30 e ore 20:00, costo € 15,00) con “Merisi – Le verità dal buio”, uno spettacolo storico itinerante in scena al Pio Monte della Misericordia, e domenica 15 Maggio 2016 (ore 11:00, costo € 10,00) con “Facimmoce ‘a croce”, una visita guidata teatralizzata che parte da Piazza Dante alla scoperta delle edicole votine Napoletane. Per partecipare, è obbligatoria la prenotazione ai numeri 339.7020849 – 334.6227785.
Merisi – Le verità dal buio” è uno spettacolo itinerante, in un format “Time circle”, capace di catapultare il pubblico nella storia del più grande pittore del Seicento, Michelangelo Merisi detto il “Caravaggio”: un secolo cupo di violenze e lotte politiche, in cui l’arte si intreccia alla religione e al pensiero, senza disdegnare la cruda verità della vita reale. Attraverso questa rievocazione storica, ambientata nel periodo napoletano dell’artista, al Pio Monte della Misericordia prende vita un’esibizione teatrale che non vuole essere un elogio del “genio”, ma una rappresentazione dell’uomo de Le Sette Opere di Misericordia e del suo tormento, che ne ha rivelato sui dipinti la grandezza artistica. Il lavoro teatrale sviscera non solo l’ingegnosità del pittore rivoluzionario, ma indaga la natura psicologica dell’uomo scomparso a Porto Ercole il 18 luglio del 1610.
L’intento di rappresentare l’uomo e l’artista qual è stato il Caravaggio può essere senz’altro un azzardo. Un pittore che la storia ha consegnato come immorale, assassino e folle ma anche geniale, profetico e rivoluzionario. Una città di Napoli che all’epoca, oltre ad essere la più popolosa e vitale d’Europa con 270.000 abitanti (contro gli appena 100.000 di Roma), era il fulcro di uno dei più importanti vice regni “europei”, ossia il vice regno spagnolo di Juan Alfonso Pimentel de Herrera. Un tempo scombussolato dall’eco della Controriforma, quando si poteva essere imprigionati, torturati e condannati a morte per semplici reati di opinione. Bastava avere idee diverse da quelle delle gerarchie ecclesiastiche per andare incontro ad accuse, processi e morte. Casi emblematici furono le note vicende di Giordano Bruno e di Galileo Galilei. Diversa sorte toccò a Caravaggio che, grazie alla sua temerarietà e al suo talento, ottenne successo. Una fama immensa che contribuì a procurargli anche molti nemici. Audace e innovativo nel decidere di ritrarre nelle vesti della Madonna una delle prostitute più note di Roma. Eppure le sue scelte artistiche furono dettate solo dal gusto della provocazione o suggerite invece da un intento sottile? Mettere in luce i suoi limiti, la sua originalità creativa, la sua volontà di mediare tra l’arte e la realtà, il suo possibile disturbo bipolare, ribaltando un cliché che vuole Caravaggio soltanto artista folle, perseguitato e tenebroso, è certamente tra i propositi di “Merisi – Le verità dal buio”.
“Non esiste nulla senza il suo opposto, non si nota nulla senza conoscere il suo contrario! Ma voi tutti volete vedere solo il nero, e tutte le sue gradazioni, cercando di vedere in esso qualcosa che io stesso non ho mai concepito…il nero, il nero, il nero… È facile vedere il nero quando rappresenta la maggioranza della tela… il difficile è leggere cosa la variazione di luce vuole dire… com’è facile dire che una prostituta non può essere il volto della Madonna o lo scugnizzo il volto di un angelo… il difficile è guardare aldilà del segno!” [Febo Quercia, “Merisi – Le verità dal buio”]
Divenute parti integranti del contesto urbano, le edicole votive (in gergo altarini) rappresentano il bisogno che il popolo napoletano ha di vedere e sentire una presenza superiore, cui chiedere aiuto e protezione. Un piccolo apparato emblematico dal punto di vista storico, artistico, antropologico, che testimonia la vitalità di un popolo che, sin dai tempi antichi, ha sempre trovato conforto in una religiosità sui generis, stringendo un rapporto confidenziale con santi e madonne.In nessuna città come Napoli, il sovrannaturale e il misterico trovano il loro locus naturalis tra quelle stradine che custodiscono la memoria di antichi rituali mai scomparsi… ma anche dove prende forma la straordinaria unione tra sacro e profano.
Attraverso un itinerario guidato teatralizzato l’Associazione culturale NarteA porterà a scoprire come tra i vicoli dell’antica Napoli riescano a convivere realtà normalmente agli antipodi come religione e superstizione, cultura e ignoranza… divino e sacrilego, accompagnando gli ospiti in una passeggiata tra alcune edicole votive napoletane nascoste nei vicoli di una città che non smette mai di stupire e impressionare… ed esclamare: <<gesùgesù, FACIMMOCE ‘A CROCE>>
Prenotazioni obbligatorie ai 339.7020849 – 334.6227785 – 380.9049909
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