+39 339 7020849+39 333 3152415+39 380 9049909
Una città sotto assedio, bersaglio dichiarato di tutti gli eserciti, più di cento bombardamenti precipitano al suolo. Questa è Napoli nei suoi giorni più difficili, quando i napoletani vivono ore drammatiche in attesa di una liberazione che non sembra arrivare mai. In quel momento, dal 27 settembre del 1943, inizia una vera e propria caccia all’uomo, senza distinzione d’età: diciottomila persone esplodono in rivolta, l’intera città è in prima linea e per quattro giorni i napoletani tengono duro fino a costringere i tedeschi alla resa.
La ricostruzione storica di quelle quattro tragiche giornate rivive, ora per ora, nel format dello spettacolo itinerante dell’Associazione Culturale NarteA: “NOI VIVI” è una rappresentazione teatrale, in scena sabato 5 Dicembre 2015 presso la Galleria Borbonica di Napoli che riporta nel cuore pulsante del sottosuolo napoletano, proprio all’interno dei rifugi della Galleria, nel momento in cui la sommossa spontanea si salda alle azioni isolate della resistenza clandestina, in una sommossa popolare che coinvolge senza distinzioni operai, bambini, intellettuali, ufficiali e soldati allo sbando. Il dramma vissuto dalla città e i segni di quel passato non troppo lontano sono ancora oggi visibili: su una parete dell’immensa cattedrale, scavata nel tufo giallo della pancia di Napoli, si può leggere l’incisione Noi Vivi. Una grande scritta scolpita con un carboncino sembra essere un sospiro di gioia, un urlo liberatorio di chi ha conquistato la salvezza. Finalmente liberi di continuare a vivere, ma imprigionati nelle viscere della terra.
La suggestiva ambientazione del Tunnel Borbonico proietterà il pubblico direttamente sulla scena, in modo da sentirsi parte integrante della “storia”: tanti scalini da percorrere a perdifiato non appena suonavano le sirene. Presto il boato delle fortezze volanti si avvicinava, e le bombe sarebbero cadute di lì a breve. Correre, non pensare, arrivare nel cuore del monte Echia, con la speranza di riuscire nuovamente a scampare alla morte. Ogni giorno diventava difficile sopravvivere all’arida tragedia di quegli anni. Suonava la sirena, un’altra bomba stava cadendo dal cielo: l’affanno aumentava, le macerie ostacolavano ogni vicolo. Bisognava fuggire, raccogliere velocemente in un lenzuolo le cose più “utili” e trovare rifugio nell’unico posto dove forse ci si poteva salvare. Un attimo e la sirena poteva suonare di nuovo: la paura tornava, il giorno e la notte si confondevano. Per sopravvivere, bisognava crearsi una “nuova” quotidianità, capace di ricordare che si era ancora umani. Nel tempo i bombardamenti hanno cancellato ogni cosa, ma non la memoria e la speranza di coloro che risalivano in superficie per gridare al cielo e agli attori di quella assurda Guerra: “Noi Vivi”!
Abbonati adesso e ricevi newsletter settimanali con materiale didattico, nuovi corsi, post interessanti, libri popolari e molto altro ancora!