Pasqua in costiera sorrentina: Le suggestive processioni degli incappucciati

Se non avete mai avuto modo di partecipare a queste iniziative è arrivato il momento di farlo!!!! Permettetemi di suggerirvelo…..Pathos, emozioni e commozione scuoteranno il vostro corpo come non mai!!! Nella settimana di Pasqua la costiera sorrentina si tramuta e diventa un magnifico e suggestivo scenario con lo spettacolo dei lunghi cortei degli incappucciati, processioni in ricordo della morte di Cristo. In costiera sono ancor oggi manifestazione profonda di fede sincera e di profondo attaccamento alle proprie radici storiche. Forte è il simbolismo che permea il cammino di questi cortei e forte è il pathos e l’emozione per chi ha modo di parteciparvi. La leggenda di questi riti tramanda che, al rientro nelle sedi delle confraternite, i cappucci sono spesso bagnati dalle lacrime di chi li ha indossati durante il tragitto. Lungo il tragitto i confratelli accompagnano con struggenti canti liturgici , tra cui il Miserere di Selecchi (autore abruzzese), il corteo degli incappucciati che a loro volta, reggono lampioni e portano i simboli della passione di Gesù: il bacile e la brocca con l’asciugatoio in cui Pilato si lavò le mani, la borsa con il prezzo infame del tradimento, il coltello di Pietro con l’orecchio staccato a Malco, il gallo che con il suo canto ricordò a Pietro la sua triplice negazione, la colonna con le funi con cui Cristo fu legato, le fruste, la corona di spine, la tunica e la canna con cui Cristo fu deriso ed acclamato Re dei Giudei, l’iscrizione della sua condanna, i chiodi e le tenaglie della crocifissione, la lancia che gli squarciò il costato e la grande croce da cui pende il sudario. La cura posta nella realizzazione dei simboli della passione mostra quanto ancora sia forte in costiera l’attaccamento alle antiche usanze penitenziali della tradizione cristiana in epoca medievale. Sorrento è suggestivo scenario per le due processioni degli incappucciati organizzate nel giorno del Venerdì Santo: la Bianca e la Nera. La processione degli incappucciati col saio bianco, organizzata dall’Arciconfraternita di Santa Monica, si svolge nel cuore della notte tra giovedì e venerdì santo. Il corteo dei confratelli sfila dietro la statua della Madonna che va alla ricerca di Gesù. Essa è il suggestivo preludio alla processione del venerdì, organizzata dall’Arciconfraternita Morte ed Orazione, in cui sia il saio degli incappucciati sia l’abito della Madonna sono di colore nero, colore simbolo del doloroso ritrovamento da parte di Maria del Figlio morto. In concomitanza con quelle di Sorrento, negli altri comuni della penisola sorrentina, tra il giovedì ed il venerdì Santo hanno luogo altri sedici cortei: tre a Sant’Agnello (saio di colore bianco), sette a Piano di Sorrento, dove la caratteristica è costituita dal fatto che accanto alle processioni con il saio bianco e con il saio nero vi è anche quella con il saio rosso, unica tra le manifestazioni peninsulari. Meta partecipa alle celebrazioni della settimana santa con tre processioni (saio nero e saio bianco) e sua caratteristica è il coro del Miserere. Esso non è cantato, come tradizione vuole, in stile gregoriano ma è in stile verdiano, riprendendo il motivo da un’aria dell’opera “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, per l’appunto. Vi sono poi le due processioni di Massa Lubrense, una delle quali ha sostituito il coro del Miserere con un coro di voci bianche che intona l’inno “Al Calvario”. Ultima è quella che ha luogo a Vico Equense che si caratterizza per il colore viola delle vesti, che seppur è la più “giovane” tra le processioni organizzate in costiera, sta acquisendo sempre più fama ed importanza.

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