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Due artisti aretini, ALESSANDRO MARRONE e CRISTIANO DI MARTINO, ma dalle radici profondamente meridionali, esprimono la loro arte attraverso una mostra effettivamente affascinante e singolare. Il taglio del nastro sarà effettuato dalla Dott.ssa Rosa D’Amelio assessore alle politiche sociali della Regione Campania. Seguiranno, musiche e balli della Napoli antica e vernissage. 2 ottobre 2006 17:30, chiesa di San Severo al Pendino, in via Duomo 284 di Napoli.La mostra resterà aperta al pubblico fino al giorno 14/10/2006 dalle ore 10:00 alle 18:00 (domenica chiuso) La mostra porterà come tema principale la figura di San Gennaro. Essa sarà introdotta nella storia e nei miracoli di Napoli, la sua vita e i prodigi che gli vengono attribuiti, la coesistenza della sua presenza in vari momenti storici compresi i domini franco-spagnoli nella città.La figura del santo vista come raccoglitore del martirio che ebbe inizio con la crocifissione di Cristo e che con il prodigio del suo sangue annuncia la remissione dei peccati ad ogni sua liquefazione.San Gennaro è vissuto dal popolo non come semplice patrono salvatore; si instaura fin dalla nascita del suo culto un rapporto confidenziale, un intreccio così intimo con la città che rende del tutto peculiare, poi, l’aneddotica sorta intorno alla sua figura. Un santo che prima di tutto è stato uomo e ora intercede per noi. Viene affettuosamente chiamato dal popolo “faccia gialla” (dal colore del busto-reliquario del santo in argento dorato) ed è ancora oggi fortemente considerato come intimo amico di ogni napoletano che non abbia perso la sua radice. In questa società, dove i soggetti si confondono e le identità sono sempre meno evidenti, si avverte l’esigenza di un ritorno alle radici e alla conoscenza del martirio di uomini o santi che hanno lottato per un loro credo.Una rivalutazione dell’io e la prospettiva di una fede universale che raccolga la memoria di chiunque abbia subito angherie di ogni genere, compresa la morte per affermare il proprio ideale in qualcosa di supremo, ma fondamentalmente per la carità e la fragilità dell’essere uomini.Nelle opere in mostra, verrà data particolare attenzione alle vicende travagliate di Napoli, una città che ricorre all’aiuto del santo fin dai tempi più remoti per risolvere i propri problemi; la speranza che il suo sangue si liquefaccia come buon auspicio dando così al popolo la forza e la benedizione per andare avanti in maniera positiva.
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