Giuseppe Moscati, un lampo nell’eterno

Ospedale S. Maria degli Incurabili, Via Maria Longo, Napoli, NA, Italia
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€ 15 per person
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Prenotazione obbligatoria, posti limitati

L’Associazione Culturale NarteA propone la visita guidata teatralizzata “Giuseppe Moscati, un lampo nell’eterno”, presso il Museo delle Arti Sanitarie – dove un intero piano è dedicato al santo della medicina – e la Farmacia storica del Complesso degli Incurabili. A guidare gli ospiti negli ambienti entro cui operò il medico dei poveri, sono i medici volontari dell’Associazione Il faro d’Ippocrate, che insieme agli attori di NarteA fanno luce sulle vicende che hanno abitato quei luoghi legati alla vita del medico santo.
La visita guidata intende rievocare la figura di un uomo di scienza e carità, che ha dedicato l’intera esistenza alla cura disinteressata di poveri e malati, facendo emergere soprattutto l’interesse per la ricerca scientifica, che lo condusse ad importanti scoperte. Moscati, grande innovatore della Medicina, sarà proclamato santo nel novembre del 1987, per il coraggio mostrato non solo in circostanze eccezionali, quali l’eruzione del Vesuvio o l’epidemia di colera che funestò la città di Napoli nel 1911, ma soprattutto per l’impegno quotidiano e disinteressato profuso a favore dei malati e dei poveri. La dedizione per gli ammalati non sottrae comunque tempo allo studio e alla ricerca medica, che Moscati porta avanti attuando un concreto equilibrio fra scienza e fede cattolica.
Per concentrarsi sul lavoro in ospedale e restare accanto agli infermi, ai quali è molto legato, nel 1917 rinuncia all’insegnamento e alla cattedra universitaria lasciandola all’amico professore Gaetano Quagliariello. È il 1922 quando consegue la Libera Docenza in Clinica Medica generale, con dispensa dalla lezione o dalla prova pratica ad unanimità di voti della commissione. Ma numerose sono le sue ricerche che trovano pubblicazione su riviste italiane e internazionali; importantissime, quelle pionieristiche sulle reazioni chimiche del glicogeno. A soli 46 anni, dopo un improvviso malore, muore sulla poltrona di casa. E’ il 12 aprile 1927: “Oggi Napoli ha perduto un grande medico, ma i poveri hanno perso tutto”, così viene diffusa la notizia della morte di un medico destinato ad essere ricordato per l’eternità.

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Complesso degli Incurabili

Il luogo più bello dell’incontro tra scienza e arte è certamente la Farmacia storica negli Incurabili, che è anche la parte più mirabile e meglio conservata dell’antico ospedale del Reame. Insuperato capolavoro del barocco-roccocò, è al tempo stesso efficiente laboratorio del farmaco ed intrigante luogo di rappresentanza per l’élite scientifica dell’Illuminismo napoletano. La successione delle sale: controspezieria, sala grande, laboratori; mostra un rigoroso controllo degli spazi connesso all’efficienza di una moderna farmacia insieme ad una sapiente armonia costruita dai rimandi di colore dalle “riggiole” alle maioliche, dagli stigli agli intagli dorati. Domenico Antonio Vaccaro nel 1729 eseguì i disegni per la nuova Fabbrica dovrà farsi per l’allargamento dell’ospedale di questa Santa Casa . L’elegante doppio scalone in piperno della farmacia, che si affaccia sul cortile come quello di una villa particolare che si affaccia in giardino (così sostenne Roberto Pane), avvolge il bronzo raffigurante Maria Lorenza Longo. Le rampe conducono alla Loggia impreziosita da portali marmorei sormontati da vasi e mascheroni diabolici simboleggianti la doppia natura del farmaco: da un lato guarisce, dall’altro può divenire veleno.

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