Insania – La follia… dentro

Basilica di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta napoli
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€ 15 per person
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Prenotazione Obbligatoria
max 25 persone a gruppo
turni a riempimento

Ultime due date prima della chiusura definitiva della Mostra!

L’Associazione Culturale NarteA, in collaborazione con Radicinnoviamoci e il Polo Pietrasanta, presenta “INSANIA – la follia… dentro” una nuova visita guidata teatralizzata, pensata in notturna in esclusiva all’interno del Museo della Follia, curato da Vittorio Sgarbi.

NarteA vi accompagnerà in un viaggio all’interno della testa di un folle, prendendovi per mano e mostrandovi i suoi ricordi, le sue manie, ma anche le paure e le consapevolezze, lasciando ampio spazio alla visione critica personale del viaggiatore. Lo speciale tóur vuole rendere la consapevolezza che in fondo la follia ci appartiene esattamente come la ragione, e che una società civile dovrebbe accorgersi che quello che si chiama ragione in realtà altro non è che la l’altra faccia della follia…

Tant’è che definire realmente l’insania non è mai stata un’impresa facile, da Platone a Kant, la filosofia ha provato spesso a dare una forma a questa condizione al punto tale da provare ad indagare quello che all’apparenza sembra essere il suo contrario: la Ragione.

Il tema della Follia ha sempre spaventato gli uomini al punto da “isolare” il fenomeno, cercando di curare chi sembrava esserne affetto.  Nel passato come nel presente, la follia si è manifestata in tanti aspetti: attraverso il genio degli scienziati, i versi dei poeti, le melodie dei musicisti, i colori sulle tele degli artisti, le gesta inconsulte dei potenti.  Ora invece la “follia” serve per additare chi si ribella all’ordine della vita sociale, per dar sfogo alle proprie passioni, ai propri sentimenti, all’istinto… Ma il più delle volte esprime una realtà che agli occhi di persone che si definiscono “normali” appare distorta soltanto perché non è una visione comune.

Nel “De tranquillitate animi”, Seneca scrisse: “Nullum magnum ingenium sine mixtura dementiae fuit”, cioè “Non è mai esistito ingegno senza un poco di pazzia”; possiamo quindi immaginare che forse è qualcosa che tutti noi possediamo nel nostro inconscio e che ci aiuta ad affrontare il nostro IO, tirando fuori la parte più creativa di noi stessi.

Ma se questa supposta follia fosse semplicemente la somma di tutte quelle esperienze che restituisce una identità reale?

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Basilica di Santa Maria della Pietrasanta

La Chiesa di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta è la più antica costruzione sacra napoletana dedicata alla Madonna. Situata nel centro storico della città partenopea, a due passi da San Domenico Maggiore e da Via dei Tribunali, fu costruita nel 553 d.c. per volontà del Vescovo di Napoli Pomponio. In questo luogo un tempo sorgeva il tempio sacro dedicato al culto di Diana, riservato esclusivamente alle donne, che invocavano la dea romana per ottenere parti non dolorosi. Il Campanile, risalente all’epoca romana è una delle più antiche torri campanarie d’Italia. La sua caratteristica è l’arco che oggi appare più basso a causa del livello dell’asfalto che si è alzato nel corso dei secoli e da cui sono nate molte leggende. Proprio sul Campanile si possono notare alcune piccole sculture in marmo, rinvenute durante gli scavi sul tempio di Diana, che rappresentano teste di suino. Per quanto riguarda, invece, il nome della Basilica (“della Pietrasanta”), secondo alcuni deriverebbe da una porzione di roccia su cui era stata scolpita l’immagine della Madonna, ritrovata dal Vescovo Pomponio sul luogo dove stava per sorgere il santuario a lei dedicato. Secondo altri farebbe riferimento a una pietra, forse in marmo, su cui era incisa una croce e custodita nella chiesa: pare che chiunque la baciasse, avrebbe ottenuto l’indulgenza da tutti i peccati. Questa pietra, però, non è mai stata ritrovata. C’è chi sostiene sia custodita nella chiesa a protezione di Napoli e che nei sotterranei della basilica, siano celati segni e iscrizioni legati al mito dei Cavalieri Templari seguaci del culto della Madonna Nera (trasposizione della dea egizia Iside). Quale tra queste ipotesi sia vera non c’è dato sapere, l’unica cosa certa è che la Basilica di Santa Maria Maggiore della Pietrasanta è la prima costruzione sacra dedicata alla Vergine Maria e su cui convergono epoche storiche diverse.

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