LAPIS – RACCONTI DAL GREMBO DI NAPOLI

Testi e Regia: Febo Quercia
Attori: Mario di Fonzo, Irene Grasso, Katia Tannoia
Guida: Matteo Borriello
Abiti: Antonietta Rendina
Stampa: Milena Cozzolino

Per info e prenotazioni:
 339.7020849 o 333.3152415
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Un suggestivo itinerario sotterraneo presso il Lapis Museum, che con le antiche cisterne greco-romane, arricchite di luci, colori e suggestivi ruscellamenti, e il Decumano Sommerso, rappresenta un unicum. NarteA si “immerge” quindi in un percorso sotterraneo, in cui a fare da filo conduttore sarà la materia tufacea, tipica delle costruzioni del centro storico partenopeo: il tufo, pietra leggera e porosa, assorbe vicende e umori, animi e storie della Napoli antica. La Neapolis di sotto racconta la Napoli di sopra rappresentando il lato oscuro dell’animo umano, dove prendono forma paure, insicurezze, desideri e sogni. Il sottosuolo diventa così una esplorazione della storia di Napoli e al contempo un viaggio nell’antro nascosto di noi stessi.

 

Un percorso che attraversa i secoli, partendo dalla Basilica di Santa Maria Maggiore in via dei tribunali e arrivando fino alla cripta e agli ambienti sotterranei, dove gli spettatori si troveranno a vivere un viaggio nel tempo alla ricerca della pietra fondativa dell’antica basilica.

Quello proposto da NarteA è un viaggio che dalla chiesa giunge nel ventre di Napoli per ammirare una porzione del sottosuolo partenopeo assolutamente inedita, che racchiude, oltre ad un segmento dell’antico acquedotto romano, anche uno dei tanti ricoveri antiaerei che durante la Seconda Guerra Mondiale accolse migliaia di napoletani proteggendoli dai bombardamenti.
Protagonista è la materia tufacea, tipica delle costruzioni del centro storico partenopeo: il tufo, pietra leggera e porosa, assorbe vicende e umori, animi e storie della Napoli antica.
I personaggi che si incontreranno lungo il percorso sono elementi che raccontano storie sepolte e raccolte dalla pietra antica: anime di una Napoli scomparsa e sommersa, che scorre sotterranea sotto i nostri piedi.
Dalla magica sala della luna ai 140 scalini che conducono alla cava tufacea: NarteA propone un viaggio a ritroso nel tempo, che partirà dai resti del tempio di Diana per arrivare alla leggenda delle janare fino agli eventi della Seconda Guerra Mondiale e alla storia della Pietrasanta, pietra fondativa, sulla quale è eretta la basilica.

Fatta edificare sui resti del tempio di Diana nel 533 dal Vescovo Pomponio, la fondazione della basilica di Santa Maria Maggiore è legata ad un’antica leggenda popolare, secondo la quale il diavolo, sotto le spoglie di un maiale, infestava il centro antico.

Pomponio la fece costruire in seguito ad un sogno nel quale la Madonna gli ordinò di erigerla nel luogo dove si sarebbe trovato un panno celeste, sotto il quale c’era una roccia con una croce, la pietra santa, divenuta oggetto di venerazione.